ciao a tutti da ragazzo sono stato un pilota di questo marchio, si trattava di moto molto robuste, e dalle geometrie assolutamente avenieristiche, sia come incidenza all'anteriore, che il retrotreno che scaricava l'inerzia, molto in avanti, praticamente circa dove lo fanno le moto oggi, ma qui stiamo parlando di due geni, che masticavano matematica come nessuno jap a parte sapeva fare all'epoca. aggiungo che la sospensione garantiva anche un sensibile indurimento progressivo, che abinato agli ammortizzatori BITUBO nella seconda versione quindi : doppia molla e registro idraulico non ricordo se a tre o quattro posizioni, diventava davvero confortevole, copiando parecchio anche i colpi secchi. all'anteriore ha montato negli anni prima : marzocchi, poi ceriani, poi solo nella moto mia, ancora marzocchi, ma la prima versione di perno avanzato, che usai in gara x la prima volta a paese, ma l'anno sucessivo della foto. x quanto riguarda i motori nella moto rossa appunto l'anno sucessivo alla foto, montarono un prototipo del motore minarelli corsa corta, affidato alla guida di jonni orlandini, mentre io continuai con il sachs corsa corta tanto caro al sig coppo un motore riadattato da questi maghi della tecnica al carburatore da 18, come imposto dalla FMI tengo a precisare che i cinquantini all'epoca nascevano con il carb: BING da 28 e veniva sostituito, con un 34, o +, vi assicuro, ma non vi svelo il segreto che allepoca sono tutti impazziti, xke le aspirazioni erano giganti e con un carburatore cosi piccolo la fluidodinamica diventava scadente, poi non vi dico tutti impazzivano x i vari carburatori, loro avevano avuto l'intuito, e l'esperienza di cercare altrove, vi dico solo che non era di derivazione motociclistica, enon si trovava in commercio in italia, ebbene vi assicuro che motori cosi non ne ho mai + visti a fara andavo su di 4 e solo alla fine mettevo la 3, dei missili. il sig coppo aveva creato delle maschere, x eseguire le sue modifiche ai cilindri, ebbene erano muniti di travasi primari, secondari, e un 5 alimentato dal classico foro sul pistone, e allo scarico realizzava i booster, in anticipo con i tempi di vari decenni.