Buona sera a tutti.
Mi intrometto nella discussione, anche perché direttamente invitato a farlo, sperando di contribuire, anche se solo parzialmente, a chiarire l’argomento in oggetto.
Per fare ciò, mi permetto ti postare alcune immagini, a puro titolo dimostrativo, che ho trovato in internet, ed altre, del mio archivio privato, sperando di non violare i diritti di copyright.
Per prima cosa, vediamo se riesco a risolvere i dubbi del nostro caro amico Paolo.
Penso tutti sappiano, che nell’ambito del commercio, è consuetudine, stipulare degli accordi commerciali di scambio, atti a favorire bilateralmente le parti in causa.
Ad esempi: tu produci una cosa che a me serve, io ne ho un’altra che serve a te, ci mettiamo d’accordo e ce le scambiamo, magari personalizzandola un pochino, in modo da nascondere il più possibile le similitudini.
Diciamo che questo semplice esempio, è ciò che ci aiuta a risolvere i dubbi in oggetto.
La ditta Ancillotti, una dei leader del settore dei tassellati di quel periodo, probabilmente, come sopra riportato da FIFTYMANIA “con il solo scopo di fare un po’ di volume nelle vendite, e senza una vera passione per questo tipo di veicolo”, decise di commercializzare, adeguatamente personalizzati, alcuni modelli della ditta Peripoli, che a quel tempo era unilateralmente riconosciuta come colei che esprimeva il miglior rapporto qualità prezzo nei propri prodotti.
A totale conferma di quanto da me sopra scritto, vi posto queste immagini, e lascio a voi fare le dovute considerazioni.
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Per quanto riguarda il fattore estetico e le particolarità che rendono un prodotto più o meno attraente, non voglio assolutamente esprimere giudizi o entrare nel merito. E’ mia opinione, che il fattore estetico, come il gusto, siano valori di giudizio assolutamente soggettivi e quindi personali, infatti ad ogni uno può piacere una cosa che agli altri non piace, quindi penso sia inutile fare qualsiasi considerazione sull’argomento.
Per quanto riguarda invece il profilo tecnico, permettetemi di spezzare una lancia a favore della ditta Peripoli. A tal proposito devo assolutamente dare ragione a FIFTYMANIA quando dice “è difficile trovare un tubone in quell’epoca che si differenziasse fortemente con gli altri” riferendosi probabilmente al fattore estetico, visto che successivamente descrive, a ragione, le peculiarità tecniche del Fifty Black Special.
Non conoscendo questo modello, l’ho cercato in internet, ed ho trovato una foto della versione del 1981, e l’ho confrontata con la versione dell’Oxford Red dello stesso anno.
Vi posto le immagini, a voi eventuali considerazioni……
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Per puro spirito di informazione vi posto un’altra immagine di un’Oxford del 1976-77 che nella versione Special montava già il freno a disco anteriore con la forcella idraulica.
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Per quanto riguarda le potenzialità produttive della Peripoli, posso solo dire che io in questo momento, presso la mia abitazione, sono in possesso di 3 Oxford, uno di luglio 1980 con n. di telaio 02496, uno del gennaio 82 con n. 04728 e uno del settembre 83 con n. 8049, quindi penso che si siano sicuramente raggiunto le 5 cifre, considerando la progressione.
A tal proposito, bisogna specificare, che la Peripoli, nata nel 1952, già nel 65, contava più di 160 dipendenti ed esportava circa il 70% della sua produzione in vari paesi Europei, Asiatici ed Americani.
Forse è questo il motivo per cui si pensa fosse solo una piccola realtà, vista la sua conduzione a livello famigliare.
In conclusione, voglio assolutamente specificare, che questo mio intervento, non vuole assolutamente essere ne polemico ne denigrante verso le persone o le aziende sopra citate, per altro, marchi che hanno contribuito e contribuiscono tuttora a fare grande e a migliorare le 2 ruote nei rispettivi settori di competenza, ma vuole solo essere un ulteriore piccolo tassello che permetta di ricostruire la storia e valorizzare tutti coloro che hanno dedicato tutta la loro vita a questo settore che tutti noi amiamo.
Scusate il disturbo e grazie dell’attenzione.
Igor