| E' l'evoluzione che porta a questo, una volta c'era Nuvolari che qualsiasi cosa gli davi in mano (auto o moto) vinceva ma è stato un fenomeno abbastanza raro, ci voleva idea, sprezzo del pericolo, tanta fortuna ecc. ecc. (ma di ciocchi ne ha fatti tanti anche lui, ma non era mai domo). Poi c'è stato il periodo dei mezzi vincenti, cioè una data moto e team che chiuque ci corresse poi vinceva a conferma della supremazia del mezzo.
Adesso invece ai piloti viene richiesto uno sforzo mentale in più, che se usato bene aiuta parecchio, torno alla F1 per fare esempi perchè sono cose viste di persona, stando nel box e vivendo col personale poi certe cose te le dicono, ci sono piloti decisamente più veloci di altri (e dalla telemetria lo vedi subito) ma che però vincono meno perchè? In Ferrari, ma anche in Benetton mi dissero "il pilota XXXXXX se gli chiedi di spostare una taratura al volante quel giro perde qualche decimo sia perchè deve fare l'operazione quindi si deconcentra dalla guida ma anche perchè poi deve ritararsi al nuovo settaggio, il pilota YYYYYY non solo fa l'operazione senza perdere niente ma intanto ti chiede anche dove è il tal pilota, dove l'altro in modo da valutare in che punto s elo troverà davanti ecc. ecc. In quel periodo era così (ma forse ora ancor di più) il pilota completo deve avere certe cartteristiche altrimenti (se con mezzo vincente) vincerà solo alcuni GP dove ci vuole solo il piedone (es. Hockeneim). Nella moto GP ho visto poco, solo qualche GP, e anche li iniziava l'elettronica, ma non essendoci il collegamento pilota/box il tutto era più soft il grosso dei lavori lo svolgevano i tecnici dal box ed il pilota si doveva giusto adeguare velocemente ed interpretare il comportamento della moto.
Non so se meglio ora o meglio prima, fatto sta che ora il gran manico che con sprezzo del pericolo apre il gas e basta non è ben accetto nei team vincenti non basta più questa caratteristica ci vogliono anche altre caratteristiche.
Concordo con Claudio, oggi senza mezzo ufficiale non si fa niente, ci vuole auto/moto ufficiale, team al top e sopratutto compagno di squadra complementare, cioè forte su altre acose in modo da sviluppare l'auto o moto in toto. In F1 si guardava la telemetri dei piloti di fondo griglia per capire il talento dei giovani e ricordo che in Minardi si esaltavano dalle prestazioni di Alonso che vedevo sempre attorno al 10-12° posto e mi sembrava fuoriluogo gioire invece avevano ragione, e poi si è visto che pilota è diventato.
E poi avete notato come l'età influisce ora nei piloti? secondo me perchè più giovani sono e più sono reattivi alla tecnologia e sopratutto non hanno tare del passato cioè non sono condizionati dalla vecchia esperienza, una volta era un pregio avere esperienza oggi sembra anzi è un difetto.
A 30 anni un pilota è praticamente al termine ed un 18enne gira come loro.
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